Gwen accarezzò ancora il suo bel cavallo e poi oltrepassò il muro in legno, dove la paglia copriva il masso di terra battuta che fungeva da grossolana pavimentazione.
Vide allora in un angolo, illuminato appena dal chiarore vago di una lampada ad olio, due uomini incatenati.
Uno grosso, alto e dai capelli cortissimi dormiva russando pesantemente, mentre un altro, dai capelli lunghi e scuri, stava sveglio e suonava uno strumento simile all'idierno flauto, solo più corto e rozzo.
La luce fioca della lampada fu squarciata dall'ombra di Gwen, proiettandola fin su quel giovane uomo che smise di suonare ed alzò il capo.
Era di bell'aspetto, con occhi scuri, una barba acerba ed appena incolta, i lineamenti leggeri ed aggrazziati.
Indossava abiti consumati ed ancora inumiditi, forse a causa di una disperata nuotata per salvarsi dalla cattura, che aderivano perfettamente al suo fisico asciutto e vigoroso, dai muscoli snelli e ben disegnati.
Guardò Gwen per un lungo istante e poi un curioso ghigno, simile ad un enigmatico sorriso, animò il suo bel viso.