Anche quelle parole erano incomprensibili.
Ma l'inchiostro era di un porpora vivo e intenso.
Poi, un capogiro.
Una visione.
La costa era solcata da un vento lieve che smorzava l'arsura del sole.
I raggi sul mio viso erano filtrati dalla falda ampia del cappello, candido come il vestito e i capelli fulvi erano agitati dai refoli d'aria.
Avevo lasciato il palazzo da un po', evadendo per alcuni minuti dal via vai di camerieri e servitù che correvano da ogni dove per mantenere tutto sempre perfetto ed in ordine.
I miei occhi verdi si perdevano verso l'orizzonte, fra le onde del medesimo colore, mentre continuavo a passeggiare al confine fra la sabbia soffice e l'erba alta che mi accarezzava ad ogni passo.
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