Per tutto il tragitto sentivo l'elettricità fra di noi caricarsi ed essere sempre più pronta ad esplodere.
Ogni cosa gridava la voglia e il desiderio inespresso per questi due sconosciuti che si erano riconosciuti nella notte.
Quando arrivammo nella sua stanza mi guardai intorno, era ampia, spaziosa e luminosa, niente male.
Ma sarebbe potuta essere una topaia, che in quel momento proprio non mi importava.
Mi sedetti sul divanetto, fissandolo, accavallai le gambe e mi appoggiai al morbido schienale.
"Sei tu il padrone di casa..." con voce sensuale, come se dicessi tutt'altro "Stupiscimi.." con un sorriso di chi già pregusta tutto quello che verrà.