Gwen aprì la porta di ferro della cabina e si ritrovò davanti qualcuno.
Era un uomo goffo, basso e tarchiato, col dorso curvo e le spalle strette.
Incassata su un collo tozzo aveva una testa larga e tonda, con capelli foltissimi e scuri, una barba ispida ed arruffata ed abiti sporchi di escrementi e sangue di animali.
Il volto appariva tra il grottesco e lo spaventoso.
I tratti erano marcati e sporgenti, quasi deformi, con la mascella e la dentatura molto pronunciate e sproporzionate.
Gli occhi erano grandi e profondi, di un colore indefinito eppure apparivano in qualche modo inespressivi.