Gwen lasciò la camera ed uscì nei corridoi di quella grande casa.
La penombra dominava ovunque, regnando con ombre misteriose e sognanti, tra il bianco opaco delle pareti che sembrava tingersi di un bagiore ancestrale che filtrava dalle ampie finestre.
Vi era ovunque un profumo di viole appena colte ed un lungo e morbido tappeto coprima il pavimento, lasciando un vago senso di carezza sotti i piedi nudi di Gwen.
La ragazza arrivò davanti alle scale che conducevano al pianterreno, da dove proveniva una fioca luce e si udivano parole basse e confuse.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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