La Pantera riuscì a uscire dall'auto.
Era buio, ma quei rumori avevano messo in allarme i suoi sensi felini.
Allora dall'oscurità sentì dei passi, poi vide una figura.
Correva fino a restare ferma davanti a lei.
Aveva gli abiti lacerati, il viso e le braccia sporche.
Era Fessen, che poi si accasciò sul terreno stravolto.
Gwen si ritrovò in ginocchio, stretta al corpo di Elv, anch'egli inginocchiato contro di lei.
Erano l'uno di fronte all'altra, davanti al camino acceso, baciandosi, toccandosi, l'uno contro l'altra.
Lei avvertiva i muscoli asciutti di lui contro i suoi seni, le mani forti del giovane che scivolavano in lente carezze su tutta la sua pelle, baciandosi senza smettere, succhiando l'uno la bocca dell'altra e viceversa.
Baci caldi, appaganti, eccitanti, con le mani di Elv che Gwen sentiva ovunque, su ogni forma e piega del suo corpo.
“Ti sedurrò con un bel massaggio, tesoro...” disse Hunt togliendosi il giubbotto “... conosco tecniche e pratiche orientali... da far impazzire di piacere, mia cara... come il mitico massaggio swactzu... antica pratica Indiana... destinata solo alle regine...” sorridendo eccitato ad Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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