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Vecchio 22-01-2019, 17.53.46   #925
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
"Vedo hai mille risorse." Disse entusiasta Hunt ad Altea.
Così si camuffarono da falsi monaci ed entrarono nel monastero, attraverso l'orticello il cui cancelletto era rimasto aperto.
Si ritrovarono allora all'interno, in un cortile colonnato.
Qui c'erano alcuni monaci che orefavano in silenzio.
"Dobbiamo trovare la biblioteca del monastero..." sottovoce Hunt ad Altea.



"Si, lasciate che celebri la Messa" disse il prete "e poi andremo dal duca."
Gwen ed Elv allora attesero e dopo la Santa Celebrazione si recarono insieme al sacerdote all'abitazione del duca.
Il cielo era nuvoloso ed un vento freddo e deciso batteva sulla campagna, trasportando nell'aria goccioline di pioggia ed il profumo del muschio selvatico.
Fu il maggiordomo del duca ad aprirli.
Durante la loro prima visita Gwen ed Elv non l'avevano visto.
"Prego, potete attendere nel salone..." il maggiordomo "... il signor duca rientrerà credo fra una mezz'ora, signori."



Destresya era in balia di Fessen, che la teneva stretta a sé, avvertendo le nudità di lei contro il suo abito, succhiando con avidità i suoi capezzoli.
Il volto spingeva contro quei seni sodi e bianchi, quasi rincorrendoli con scatenata foga, cercandoli con le labbra e con la lingua, come se volesse affondare in quel mare di perversione e voluttà.
Non rispose nulla a quelle parole di lei, limitandosi a scivolare in ginocchio davanti alla nuda Pantera, per poi guardarla negli occhi.
Aveva un sorriso luciferino, un misto di sadismo, eccitazione e mistero.
I suoi occhi azzurri erano in quelli chiari della ragazza.
Scosse appena il capo ed affondò bocca e lingua fra le cosce di lei, invadendola e stravolgendola come se conoscesse i più profondi segreti per far godere una donna.
E forse era davvero così.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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