Sentivo il suo corpo liberarsi a poco a poco, mentre le sue labbra erano ancora incatenate alle mie.
Non mi davano tregua, né io ne volevo.
Sarei rimasta per l'eternità a gustare il suo sapore, a bearmi del suo respiro, del suo profumo.
Allora sentii anche le sue mani che iniziavano a spogliarmi, a togliere quell'intimo di seta che lo separava dalla mia pelle ardente.
Il mio corpo bramava di raggiungere le sue mani, la sua pelle, più di qualunque altra cosa al mondo.
Quando le mie mani scesero a slacciare la sua cintura, lo fissai negli occhi, prima di farlo, fissandolo con sguardo intenso e appassionto, mentre la mia mano si insinuava a tastare la virilità, a sentirla, percepirla.
Lo volevo, lo volevo disperatamente.
Allora la mia mano osò di più, infilandosi sotto i boxer, a cercare direttamente quella pelle calda, vogliosa e salda che mi avrebbe condotto al piacere.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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