Discussione: Flegeemerone
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Vecchio 07-01-2019, 00.11.11   #2503
Destresya
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 05-06-2018
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Destresya è sulla buona strada
Per poco non saltai sulla sedia quando vidi il mio nome scritto su quella busta.
Il mio vero nome.
Cioè... il mio nome da combattimento.
Strabuzzai gli occhi.
Chi.. chi poteva sapere chi ero davvero?
Il cuore iniziò a battere sempre più forte.
Se qualcuno della mia famiglia ne fosse venuto a conoscenza, per me sarebbe stata la fine.
Fissai attonita il biglietto per un lungo istante, senza leggerlo, fermandomi a quelle due parole che da sole mi strappavano di dosso quella maschera che non toglievo nemmeno nelle rarissime interviste che rilasciavo.
Poi presi un profondo respiro, e continuai a leggere.
Probabilmente si tratterà di un riscatto, mi dicevo.
Che altro?
Ma poi, più leggevo più i miei occhi si spalancavano.
Il torneo sull'isola del Serpente?
Strabuzzai gli occhi, ancora e ancora.
Quante volte avevo letto di quel torneo?
Quante volte?
Era qualcosa di epico, che scivolava nel fantastico, qualcosa che si nomina con terrore e passione, qualcosa da sussurrare e da sognare.
Io... al torneo Athelion.
Un brivido corse lungo la schiena.
La vita è fatta di attimi come questo, in cui tutto si decide e nulla sarà più come prima.
Lanciai un'occhiata alla stanza dietro di me, in cui il ricevimento continuava come se niente fosse.
Rischiavo la vita andando al torneo.
Eccome se la rischiavo.
Ma a cosa stavo rinunciando?
A una vita fatta di finzione, una vita che non mi apparteneva, che non sentivo mia?
Oh e cos'era una gloriosa morte nel torneo più prestigioso del mondo a confronto?
Un torneo così unico da travalicare i secoli.
Eccola, la risposta alla domanda che mi fece la me stessa più affamata quando sollevai la cintura da Campione del Mondo: "E adesso?".
E adesso, cara la mi Zvezda... inizia una nuova sfida.
Mi guardai allo specchio e decisi che sì, sarei andata al torneo.
Ora non mi restava che organizzare ogni cosa.
Così, mi alzai e mi diressi verso la mia stanza, avendo cura di fermare prima un servitore ordinandogli di avvisare il Re e la Regina che mi sentivo poco bene.
Ci avrebbero creduto o no, me ne sarei potuta stare in camera.
Una volta sola, scrissi al mio manager, avvisandolo dell'invito e dell'imminente partenza per il torneo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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