OPERAZIONE ZEBRA
Ci sono molte mode, tendenze, manie e persino ossessioni nel mondo moderno, al punto da rendere la forza di ogni cultura, ossia la sua giovinezza, quasi una parodia di se stessa, un'eterna larva che sognerà quelle ali di farfalla che non riuscirà mai a tirare fuori dal bozzolo.
Così giovani di ogni cultura vagano in strade trafficate, sotto gli infiniti suoni cacofonici dei clacson e le frastornanti luci psichedeliche di insegne e vetrine di una pubblicità illusoria, con i loro smartphone dalle cover sgargianti tutti intenti a collegare tutto al tutto per scacciare la solitudine, la paura della diversità, unici demoni dei tempi presenti e facendo sentire i loro possessori potenziali sognatori per divenire un giorno, chissà, chef o persino cantanti.
Ed allora il mondo moderno camuffa la quotidianità ed il verosimile.
Il new age come orientamento per fantasticare una realtà nuova, in cui la storia e la Religione, ree di prendersi troppo sul serio, non bastano più a farsi domande ed a darsi risposte.
Allora ecco il sedicente mondo di nuove divinità, prese talvolta con poca fantasia dai culti di civiltà antica, come i sempreverdi Celti, i misteriosi Egizi ed anche gli esotici Maya.
Allora si comincia a calcolare la possibile fine del mondo, i Tarocchi diventano oracoli celesti e la fata Morgana vede promuoversi da diabolica strega ad una non specificata entità.
Ginevra ha la pelle scura, Artù è un giovane vigoroso e belloccio, Giordano Bruno un genio da far invidia a Pico della mirandola, Maria Maddalena turba Gesù Cristo, Santa Madre Teresa di Calcutta ha un'attività a delinquere e la Juventus ruba gli scudetti ad avversari che pretendono di vincere più per diritto Divino che per organici effettivamente competitivi.
In un mondo così vivace e variopinto come si inserisce allora il celebre per alcuni e misterioso per altri Torneo Atheolin?
Una leggendaria manifestazione che sembra gettare le sue origini in tempi antichissimi, tra mito e realtà e che sembrava essere stata dimenticata da secoli.
Ma alcuni anni fa uno sconosciuto miliardario con la passione per le arti marziali aveva acquistato un isolotto oltre i mari Flegeesi, ribattezzandolo Isola del Serpente e da cui traeva poi il suo stesso nome, su cui riportava alla luce l'antico e perduto torneo.
Ogni 35 anni, il tempo di una generazione, il Torneo di Atheolin, come avveniva in passato, riprendeva così forma.
Solo i prescelti, attraverso un invito, potevano parteciparvi.
Eppure negli ultimi 2500 anni si vociferava che nessun mortale era riuscito a vincere l'ambito titolo.
Intanto, ad Afragolopolis, la vita scorreva mondana e tranquilla come le lente acque del lagno che la tagliavano in due.
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