Non smisi di fissarlo intensamente, quello sguardo così timido, impacciato, adorabile, quell'innocenza che avrei strappato via, insieme alla sua anima candida, a quella luce pura nei suoi occhi.
Gli sorrisi, sembrava emozionato, imbarazzato, e io ci tenevo che lo fosse ancora di più, molto di più.
Così, mi avvicinai a lui nel prendere il bicchiere, e quando il calice di vetro finissimo fu nelle sue mani, lasciai che una delle mie scivolasse piano sul suo braccio, in una carezza lenta e delicata, infuocata e apparentemente casuale.
"Oh ma è questo il bello di essere l'ospite d'onore..." sussurrai al suo orecchio, avvicinandomi abbastanza da fargli sentire il mio profumo e la vicinanza con il mio corpo.
"Nessuno vi rimprovererà del ritardo..." continuai, con lo stesso tono basso, sensuale e caldo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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