Discussione: La Compassione di Dio
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Vecchio 22-12-2009, 00.42.21   #629
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il vasto campo di grano era come inondato dal forte e alto Sole del mattino.
Una lieve e fresca brezza ne accarezzava la superficie, creando un'onda che correva libera in quel mare dorato.
Tutt'intorno, come ad incorniciare quell'idilliaco campo, vi erano gli alti monti che arrivavano a toccare con le loro cime le gonfie e bianche nuvole che viaggiavano da ponente.
Il cielo era terso ed illuminava quel bianco e regolare sentiero, che tagliava in due l'infinito campo di grano.
Elisabeth era là, con quella mite brezza che le gonfiava i vestiti e le accarezzava i capelli.
Il Sole era alto, ma la calura non era per niente opprimente ed il canto degli uccellini sembrava la naturale melodia per quell'incanto.
"Non lontano da qui" disse una voce alle spalle di Elisabeth "vi è una vecchia chiesetta. Conosco il parroco che vi abita. Perchè da piccolo lo vedevo sempre venire, nel periodo Pasquale, al paese per benedire le case della gente."
Elisabeth si voltò e riconobbe Guisgard.
"Perchè hai quella borsa?" Chiese il cavaliere. "Devi forse partire? Resta ancora un pò. Tra non molto il Sole tramonterà e voglio farti vedere come muterà il cielo."
Le diede allora la mano ed i due iniziarono a passeggiare lungo quel sentiero.
Erano però lungo il bordo così da poter accarezzare il rigoglioso e dorato grano.
"Sai" disse Guisgard "ricordo che le ragazze del mio paese, per incontrare i propri innamorati di nascosto dai genitori, raccontavano di andare a mietere il grano. In quel periodo le spighe erano alte e vigorose...l'ideale per farci l'amore in mezzo senza essere visti da nessuno..."
In quel momento la sua mano strinse forte quella di lei.
Passeggiarono così, lungo quel sentiero, mano nella mano, fino al pomeriggio, quando giunsero presso la vecchia chiesetta.
Era bianca ed accanto vi era un verde salice.
Guisgard si affacciò sulla porta e chiamò qualcuno.
Un attimo dopo uscì un anziano parroco che li salutò con un delicato sorriso.
E senza che i due dicessero nulla, il parroco li benedisse.
Ad un tratto il vento cessò.
"Non andare via ora." Disse Guisgard ad Elisabeth. "Ti prego, non ora…”
La fissò per un momento ed aggiunse:
“Resta qui…con me, per sempre…il parroco ci sposerà…voglio che tu diventi mia moglie…dimmi di si, ti prego…dimmi di si…”
Le parole echeggiarono nella mente di Elisabeth che cominciò ad aprire gli occhi.
“Sei viva, Elisabeth? Dimmi che lo sei, ti prego…dimmi di si!” Disse Guisgard.
Elisabeth in quel momento si destò ed iniziò a riconoscere i volti di chi gli stava intorno.
“Si è svegliata!” Esclamò raggiante Arnò.
“Sei viva…” disse con un fil di voce Guisgard “…sei viva…grazie Signore…grazie…”
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