Guisgard era seduto in riva al mare.
Era una chiara e limpida notte d'inverno, resa asciutta dal pulito vento che soffiava dall'orizzonte infinito.
Lo scintillio delle stelle, che infinite pullulavano in quello spettacolare firmamento, sembrava accompagnare il rumore delle onde che si spegnavano sulla sabbia, portando con loro l'eco di paesi e mondi lontani.
La Luna si specchiava in quel meraviglioso ed immenso mare, proiettando la sua scia d'argento come un ponte tra il cielo e la terra.
Quel paesaggio incantato aveva il dono di sedare i sensi ed allontanare ogni pensiero.
Eppure lui non era sereno.
Il rumore delle onde coprì quello dei passi e lui si accorse della donna solo quando questa le fu vicino.
"Avventura, bellezza, amore." Disse lei. "A questo pensi, vero?"
Guisgard non rispose.
"Erotismo, esotismo, eroismo." Aggiunse la donna. "E tutto questo troverai. Perchè il mondo non aspetta altro che offrirteli, amico mio. Vedi quelle scogliere lontane? Tra loro vi è un piccolo molo. Li ti attende una barca. Raggiungila e ti condurrà ad un veliero a poche miglia dalla costa. Potrai salpare per una vita di avventura, gloria, ricchezza e amore. Cos'altro potresti chiedere di più?"
Guisgard la fissò e rispose:
"Così sarà...appena lei mi raggiungerà."
"Lei non verrà!" Disse la donna. "Vedi quel palazzo sul promontorio che si affaccia sul mare? Ebbene lì c'è una gran festa. Nobili e militari, con i loro costumi e riti, ballano e cantano. Lei è con loro. Con un altro uomo. Un uomo che le tiene la mano..."
Guisgard fissò il mare senza dire nulla.
"Ti ha lasciato solo, la tua Elisabeth." Aggiunse la donna. "Posso vederla...ride, è felice e tutti ne ammirano la grazia e la bellezza. Se ti ama, perchè è lì e non qui con te? Pazzo...io ti offro la giovinezza senza fine, l'avventura, la richezza e tutte le donne del mondo! Salpa su quella nave e dimenticati di lei. Ella non ti ama e non ti seguirà su nessuna isola!"
Ad un tratto Guisgard avvertì un senso di calore avvolgergli la mano.
Si voltò e vide il bellissimo volto di Elisabeth, che sembrò destarlo da una visione che era calata su di lui.
Era stato un attimo di smarrimento. Una velata tentazione di abbandonarsi all'illusione del mondo. Un mondo senza Amore.
Elisabeth lo fissava e gli stringeva la mano.
Era lì, accanto a lui. E per tutta la sera aveva pensato solo a lui.
Questo Guisgard avvertì.
Lei sorrise, come ad invitarlo a continuare verso quella torre.
Forte di questo e con la mano di Elisabeth nella sua, Guisgard riprese a camminare verso la loro torre.