Gwen vagava tra lo sfarzo e le luci della sala.
Era un mondo mondano e vuoto, fatto di maschere ed artifici.
Tutti ridevano, molti parlavano, ma tutto era come rarefatto, quasi irreale, simile ad un immenso gioco di ruolo il cui copione pareva già scritto, tra la farsa ed il dramma.
Ma a rompere quell'illusione ci pensò una voce.
Era giovane e risoluta, sicira di sè, forte e persino autoritaria.
"Questo è un documento..." disse il giovane avvocato entrando nella sala e mostrando il foglio verso il colonnello e la baronessa "... è firmato dai notabili della città e da tutti i rappresentanti della corporazione dei borghesi. Con questo documento io pretendo la liberazione del giovane che avete catturato senza alcun diritto."
Tutto ciò davanti a Gwen.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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