Discussione: Flegeemerone
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Vecchio 07-12-2018, 01.20.42   #1905
Destresya
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 05-06-2018
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Destresya è sulla buona strada
Silenzio, non chiedo altro che silenzio.
Possibile che quei sudici umani non sappiano starsene zitti una volta per tutte?
Cos'avranno mai da cianciare sotto le mie finestre continuamente, proprio non lo so.
Si sono fatti più rumorosi nell'ultimo secolo.
Non che prima non lo fossero, certo, ma ora stanno proprio esagerando.
O forse sono io che sto invecchiando.
Istintivamente mi porto la mano al viso, quasi cercassi una ruga che non c'è.
No, la pelle è liscia e candida, come sempre.
Ad ogni modo, mi sono trasferita in questo angolino di mondo perchè potessi starmene in pace e in silenzio, e invece non trovo che chiasso.
Il sole ormai è calato, mi avvicino alla finestra ad osservare quel tumulto di gente che grida e schiamazza.
Oh verrà la notte, e con lei la morte di qualcuno di loro.
Ho particolarmente fame stasera, potrei dedicare una cura particolare alla caccia.
Dopotutto mi annoio.
E io odio annoiarmi, decisamente.
Oh notte, vieni presto a saziarmi con le tue succulente prede che se ne vanno in giro a perdere tempo quando potrebbero fare qualcosa di decisamente più utile, tipo farmi da pasto.
Qui è così diverso rispetto a casa mia, in Russia fa incredibilmente più freddo (almeno così dicono visto che io non sento certo il calore del sole), e lì la caccia è molto più divertente, la gente ha davvero paura e questo rende la caccia molto più eccitante.
Qui hanno smesso di credere in ogni cosa, il che è un bene per me perchè almeno la piantano di darmi la caccia, cosa che mi obbliga alla scocciatura di cambiare residenza una volta ogni cinquant'anni, anno più, anno meno.
Di solito mi diverto ad infiltrarmi in qualche battaglia, lì dove c'è tanto di quel sangue da potermici fare il bagno ( non che ora non lo faccia, s'intende).
Ma ora sono in vacanza, in un paesino tranquillo.
O almeno così pensavo.
Hanno ucciso quell'astrologo (hanno, io non c'entro), e giù tutti a protestare.
L'avevo visto diverse volte sulle colline, era anche lui un animale notturno.
Eh, che gli uomini lasciassero la notte a noi che siamo le sue creature, invece di immischiarsi in mondi che non li riguardano, che si rassegnino ad essere quello che sono, misere creature mortali buone solo a sfmarmi.
Lo so che una volta ero una di loro, ma vent'anni su sei secoli sembrano quasi una minima parentesi insignificante, anche se passate in un sontuoso castello sulle rive del Don.
Ora ho l'eternità a disposizione, e intendo assaporarne ogni singolo istante.
Altrimenti sai che noia!
Avevo appena finito di mettere il vestito che avevo scelto per quella sera, immancabilmente nero come il mio animo, quando qualcuno bussò alla porta.


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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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