Masper caricò il video e sullo schermo cominciò a girare il filmato.
In un luogo imprecisato, probabilmente una sorta di covo segreto, apparve una figura.
Prima sbiadita, poi più nitida.
Era un uomo con un completo nero, anche molto elegante, col capo completamente coperto da una strana maschera che ne annullava i lineamenti.
Solo gli occhi erano lasciati liberi di esprimere le proprie emozioni.
Emozioni comunque mutevoli, vaghe, persino beffarde, tenendo in mano una copia del Munn, sul quale era riportata la sua intervista con Fessen.
“Amici miei...” disse con una voce volutamente contraffatta, dalla quale però si riconosceva un accento straniero “... ho notato, anzi apprezzato che avete piacevolmente accolto la mia cosiddetta intervista. Dopotutto la leggerezza umana non ha limiti. In un tempo in cui cantanti della Domenica ed aspiranti cuochi riempiono le vostre televisioni ed i vostri insulsi sogni mi sembra poi giusto che accogliate, quasi fosse una rockstar o un divo del cinema, un essere assolutamente geniale quale io sono. Ebbene, dato che amate gli annunci spettacolari e le farse in tv, sto per concedervi il vostro misero boccone quotidiano. Da qui a tre giorni metterò a segno un colpo incredibile, degno della mia straordinarietà. Ruberò uno dei tanti tesori disseminati in una delle vostre chiese. Precisamente nel Santuario di Sant'Antonio da Padova.” Con un ghigno. “Ecco, riempite ora i vostri giornali con una notizia stavolta vera. E' il vero ed unico Fantamas che vi sta parlando. A presto, amici miei.” Ridendo piano.
Poi il video finì.
Fessen allora guardò Destresya.