Discussione: La Compassione di Dio
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Vecchio 10-12-2009, 23.59.05   #534
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La vecchia allora ricominciò a pronunciare quelle misteriose ed incomprensibili formule.
Un sapere antico e dimenticato albergava in esse.
I segreti degli antichi erano racchiusi in quelle oscure formule.
Ad ogni invocazione della vecchia donna, sembrava alzarsi sempre più una leggera nebbia.
Che diventava pian piano più fitta, quasi a voler avvolgere il cortile prima e l'intero castello poi.
La Luna si ritirava dietro leggere e sottili nuvole, che parevano galleggiare nell'infintà del cielo.
Sembrava che davvero i quattro elementi si fossero fusi tra loro, quasi a mettere in contatto il mondo dei vivi con quello dell'Aldilà.
E quando le vecchia ebbe terminato di recitare le sue formule si fermò, guardandosi attorno.
"Nulla sembra esser successo!
Tutto pare sempre lo stesso!"
Esclamò Jigaen mostrandosi turbato.
Ad un tratto si udirono dei passi provenire dal portico colonnato.
Un attimo dopo una figura, dalla nebbia, veniva verso di loro.
"Sembra sia una donna..." Disse Guisgard osservando quella figura.
Anche la vecchia la fissava senza però dire nulla...



Nel frattempo, al vecchio monastero, Hastatus era alle prese con il ricatto del malvagio sir Geowan.
"E sta bene!" Esclamò rosso dalla rabbia questi.
E colpì violentemente Hastatus alla testa, facendo perdergli i sensi.
Poi rivolgendosi all'eremita disse:
"Ascoltami...indicami un luogo segreto ed inaccessibile di questo monastero. Un luogo che conosci tu solo. Indicamelo ed io risparmierò le vostre immonde vite!"
Poco dopo, Hastatus riprese pian piano conoscenza.
Si trovava in una stanza semibuia e fredda, senza porte ma racchiusa in quattro pareti, come se fossero stati murati vivi.
Ed accanto gli stava il vecchio eremita.
"Come vi sentite, cavaliere?" Gli chiese l'eremita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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