IL MISTERO DI MARE MORTO
Un uragano violentissimo si era abbattuto sopra l'isola di Monprocea, in buona parte ancora selvaggia, di fama sinistra, abitata da indigeni ostili, covo di feroci pirati e nascondiglio di sette misteriose.
Ma l'isola era tra gli empori più fecondi sulle rotte utilizzate dalle navi della Compagnia delle Flegee Occidentali, con il suo porto coloniale e fortificato.
Qui dunque vivevano ricchi mercanti Afragolignonesi e vi era stanziata un'unità militare agli ordini del governatore.
I furiosi acquazzoni generati dalle immensi masse di vapori spinte sull'isola si erano ormai esauriti ed anche il mare andava calmandosi, con onde che disordinate si urtavano e si infrangevano lungo gli scogli come ultime tracce dell'uragano.
La baia chiamata di Mare Morto racchiudeva l'ingresso al porto, oltre il quale, sui pendii erbosi del promontorio, sorgevano le diverse ville coloniali di proprietà di facoltosi mercanti, tutte intorno al castello governativo, dove dimoravano i militari.
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