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Vecchio 11-11-2018, 00.18.12   #1489
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Tutti i ragazzi apprezzarono, nonostante il tono cupo ed angosciante della storia.
Poi si alzò Laila e con un ironico inchino prese posto in mezzo al cerchio di compagni e compagne.
“Ora tocca a me...” disse “... questa storia me la raccontò tempo fa un ragazzo... non ho mai capito se fosse vera o un parto della sua fantasia... a me però piace immaginare che sia reale... come tutte le cose che lui raccontava... e spero che nel raccontarla io sappia farvi sognare come lui ha fatto sognare me...”



TUTTI CONTRO LA ZEBRA

La sera, umida, buia, ipnotica, avvolgente.
Un lento sibilo sfiorava le alte piante del giardino e qualcosa rendeva inquieta quell'apparente tranquillità.
Poi il grido della ragazza mentre tre soldati del governatore cercavano di stuprarla.
“Avanti, bellezza...” disse uno di quelli “... tanto lo sappiamo che lo vuoi anche tu.” Ridendo, con gli altri due che facevano smorfie volgari.
Allora si udì una risata.
“Chi è là?” Urlò uno dei militari.
Dalle foglie del giardino di nuovo quella risata.
“All'Inferno!” Un altro dei soldati.
Tutti e tre estrassero le spade.
Allora un'ombra emerse dai cespugli, rapida e veloce si avventò sui soldati e cominciò un furioso scontro.
Ma benchè fossero tre contro uno, lo spadaccino mascherato teneva benissimo testa ai soldati.
Infilzò uno alla volta i militari e poi mostrò un inchino alla ragazza che cercava di sistemarsi la camicetta strappata.
“Senor...” lei sospirando “... che uomo che siete...” arrossendo.
“Ora siete libera, Carmensita de la Biecca y Lolita Alba de San Juan a Capistreno.” Lui rimettendo a posto la spada.
“Oh... come conoscete, senor, il mio nome?” Lei sospirando.
“Perchè nulla sfugge alla Zebra Mascherata!” Fissandola con i suoi occhi azzurri dalla maschera.
“Oh, che emozione...” quasi svenendo lei “... allora... oh, allora voi... sapete anche che sono vergine, senor!” Con tono da oca.
“Ora siete salva, senorita.” Lui con tono da Eroe da Romanzo. “Tornate da vostra padre il governatore.”
“E voi, senor?”
“Cavalcherò verso il tramonto.” Saltando lui in sella al suo cavallo. “Adios, senorita!” E cavalcò via.
“Oh... oh... oh...” salutandola lei.
“Stop!” Il regista alzandosi in piedi. “Perfetto! Buonissima la prima! Perfetto!”
Le luci si accesero.
“Sei un grande, Guisgard!” Uno dei cameraman.
Lui allora si tolse la maschera e sorrise verso di loro.
“Modestamente...” divertito Guisgard “... oggi sono particolarmente in forma!”
“Sarà un successo questo film...” il regista soddisfatto “... già immagino i titoli... La leggenda della Zebra Mascherata campione d'incassi!”
Guisgard fece l'occhiolino e rise di gusto.


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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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