Sembrava uno di quei sogni troppo assurdi da cui sai che ti devi svegliare da un momento all’altro.
Strabuzzai gli occhi, ero segmenta.
Non capivo niente.
Altea corse via da sola, ma io non potevo lasciare Gwen, che era ancora accanto al cadavere del giardiniere.
“Andiamo via, Gwen, scappiamo...” mentre il mostro con la sega elettrica incombeva su di noi.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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