Il cielo era chiaro e la Luna piena illuminava il firmamento, lasciando sulle poche nuvole sparse il suo scintillante bagliore.
Arnò guardava giù nella cella, dove fino ad un attimo prima i due prigionieri si trovavano.
"Come ci siete riuscita, signora?" Chiese quasi balbettando ad Elisabeth. "Come avete fatto a far spostare la grata di ferro?"
Ma per straordinario che poteva sembrare, la fuga da quella cella era ben cosa se paragonato a ciò che li attendeva ora.
La ronda di camminamento sembrava deserta e forse li avrebbe condotti lontano dalle segrete.
Ma sarebbero comunque potute sbucare guardie e sentinelle.
Cosa avrebbe deciso Elisabeth in quel difficile frangente?
La Luna li osservava muta.
L'astro d'argento era sempre stata amica di Elisabeth e sin da piccola l'aveva protetta.
Ma ora appariva silenziosa ed enigmatica, nonostante la donna la guardasse quasi ad invocarne il consiglio...
Intanto, Jigaen correva verso il convento, mentre Llamrei aiutava la vecchia donna a preparare le sue erbe ed i suoi incantesimi.
"Prendete questo vecchio libro e tenetelo con voi" disse la vecchia a Llamrei "presto mi occorrerrà il suo prezioso contenuto. Io, nella mia borsa di pelle non ho più spazio per portarlo con me. Ma badate di non leggere ad alta voce nulla che in esso è scritto...potreste dissolvervi al vento o trasformarvi in qualche singolare creatura..."