Gwen si sporse per sbirciare dietro quella porta socchiusa.
Vide così una sorta di laboratorio alchemico, con un'infinita di bottigliette, di alambicchi, fialette, ampolle, recipienti e contenitori di ogni tipo, con dentro polverine dai più svariati colori, liquidi lisci e densi, sostanze fredde e vaporose, membra di animali sotto spirito e flaconi con all'interno materiali non chiaramente definibili.
E poi macchinari particolarissimi e perlopiù sconosciuti, torchi, presse, bollitori, apparecchi con lenti concave e convesse e lastrine colorate per schiarire e deformare la luce.