"Ma che bravo il mio piccolino!" con un sorriso enigmatico mentre fissavo quegli occhietti azzurri, e gli stampavo un bel bacino sulla guancia.
Era lì stretto a me, a sentire il mio corpo caldo e morbido che lo accoglieva.
Così, gli presi la mano e lo condussi, da bravo, verso il giardinetto da cui provenivano tutti quei rumori strani.
Dove ci aspettava una scena a dir poco inquietante.
Un essere, che non avrei saputo come altro definire, se ne stava lì, chino, in mezzo a scariche elettriche che sembravano uscite da un film di fantascienza.
A quella scena mi pietrificai completamente, non riuscendo a staccare gli occhi da quella figura.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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