Guisgard ascoltò con attenzione le parole di Elisabeth.
"Avete detto che è una protezione contro le forze del male?" Ripetè Guisgard. "Mmm...forse qualcuno ha davvero evocato il male e nel farlo si è nascosto in questo cerchio..."
Arnò, mentre i due non lo guardavano, comincò a sfogliare quel misterioso libro e dalle pagine scivolò a terra un pezzo di pergamena accartocciato.
"Cosa fai, Arnò?" Si voltò a dire Guisgard.
"Non è stata colpa mia, Guisgard!" Si giustificò il ragazzino. "E' scivolata fuori da sè! Io non l'ho nemmeno toccata! E' la verità, Guisgard. Credetemi!"
"Calmati, piccolo!" Lo interruppe Guisgard. "Ti ho richiamato perchè devi stare vicino a me o ad Elisabeth. Devo sempre sapere dove ti trovi."
Poi raccolse quella pergamena e ne lesse il contenuto:
"Gli invincibili paladini del male attraverso me invocherai,
ma alla fine i servigi caramente e giustamente pagherai!
Chiedi il mondo a loro e senza indugio vedrai ti sarà dato,
ma bada che l'incanto della Rosa non renda il rito annullato.
Gli ardcidemoni al tuo servizio avrai, questo ti giuro io,
ma due anime di donne ti chiederà La Compassione di Dio!"
"E questo cosa diamine significa?" Chiese Guisgard ad Elisabeth. "Voi cosa credete voglia dire questa pergamena?"
Intanto, Llamrei e Jigaen erano faccia a faccia con quella vecchia donna.
"Pazza!" Gridò questa a Llmre. "Non capisci che sei caduta negli artigli di colui che ti cercava! Hanno già promesso la tua anima a loro...e nulla potrà cambiare tutto questo!"
E dopo aver detto ciò, la vecchia lanciò un grido desolante. E poi iniziò a piangere ed a maledire se stessa e quel posto...
Nel frattempo, al vecchio monastero, Hastatus era pronto per ripartire alla volta di Camelot.
"Tenetevi sulla strafda ed evitate di girovagare nella foresta." Si raccomandò l'eremita. "E ricordate che il vostro nemico non è di questo mondo..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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