Il campo appariva sterminato in maniera assurda, dove cime di broccoli correvano ontano, fin verso ai monti.
Il vento soffiava forte, sferzando le cime e le fronde degli alberi.
Un eco che sibilava deciso fra quel verde infinito.
Gwen era lì, da sola, con il vento che soffiava tra i suoi capelli rossi.
“Qui la magia non funziona.” Disse un uomo abbigliato come un contadino e seduto sul suo trattore. “Le foglie di broccoli rendono questo posto particolare.
“Sei proprio una cattiva ragazza...” vicino ad un pozzo la direttrice dell'accademia “... andare con dei ragazzi che nemmeno conosci. Che delusione sei, Gwen.”
“E ha anche fumato uno spinello!” Arrivando un sacerdote sulla sua bicicletta da uno stretto sentiero. “Non può stare qui! Non lei, non più!”
“Se l'accademia fosse mia l'avrei già espulsa.” La moglie del contadino venuto prima col trattore.
Gwen cercava i segni sul campo, quel cerchio fra i broccoli di cui parlavano tutti.
Ma non vide nulla, sono broccoli maturi e rigogliosi che correvano in ogni direzione.
Gwen si svegliò piano, rannicchiata su un divano impolverato e coperta da un giubbotto di pelle con lo stemma delle tarantole.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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