Il barone sorrise ad Altea e con i loro cavalli galopparono verso la città.
Poco prima delle mura, imboccarono uno stretto sentiero con sicomori, faggi e noci.
Infine arrivarono in un vago spiazzo irregolare.
Qui dal terreno spuntavano alcune rocce che di certo secoli prima furono usati per qualche rituale durante il dominio Longobardo.
Oltre le rocce c'era un rudere.
Si trattava di una costruzione fatiscente, ammantata d'edera un po' ovunque, mentre cespugli di bacche selvatiche ostruivano ciò che restava dell'ingresso.