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Vecchio 19-09-2018, 16.45.34   #567
Destresya
Cittadino di Camelot
 
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Registrazione: 05-06-2018
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Destresya è sulla buona strada
Avevo caldo, tanto, troppo.
Non lo avevo mai sopportato e in quel momento mi sembrava di essere divorata dalle fiamme dell’inferno. Quelle stesse fiamme che avrebbero reclamato la mia anima nel momento di lasciare questo modo.
Oh ma se era questo l’inferno ci sarei andata di corsa in quel momento, a perdermi in quel vortice di passione incontrollata, di gemiti e sospiri, di piacere oltremisura, di godimento, lussuria infinita.
Ero ormai completamente fuori di me, incapace anche di pensare.
Non ero più una donna, ma unicamente una cavalla in calore, pronta per essere montata, che supplicava il suo cavaliere di sellarla, stringere il morso e gettarla in una cavalcata incontrollata.
Quando poi si alzò mi voltai verso di lui, lo guardai dritto negli occhi, gemendo piano, quasi volessi leggergli nell'anima.
Oh, lui voleva che lo facessi, perchè aveva tirato la cinghia in modo che potessi vederlo, guardarlo, fissarlo intensamente.
E così feci.
Quegli occhi azzurri velati di una lussuria sconfinata mi fecero impazzire ancora di più.
Era come se mi avesse letto nel cuore e percepito i miei desideri, perchè in quegli occhi potevo vedere ogni cosa: i suoi pensieri, le sensazioni, le emozioni... e io non desideravo altro che conoscerle, percepirle, farle mie.
Desideravo disperatamente sapere cosa provava in quel momento, se stava impazzendo quanto me.
E ora finalmente lo vedevo, lo sentivo, lo percepivo.
Mi strinse ancora di più la cinghia e mi sentii soffocare, cosa che trovai decisamente eccitante.
Poi mi lasciai andare, completamente, la sua virilità finalmente libera, salda, dura e resistente davanti a me, per me, solo per me.
I miei occhi si allargarono, il mio sesso si inumidì ancora, mentre gli umori che colavano lungo la gamba si mischiavano all'olio che ricopriva interamente il mio corpo lussurioso, caldo e voglioso.
Le sue parole, poi, non fecero altro che condire tutto quello, mandandomi letteralmente in estasi.
Non capivo più niente, allora mi avventai su di lui, mostrando la lingua vogliosa e calda, che subito iniziò a cercare quel membro meravigliosamente eccitante, per poi trovarlo e assaporarlo ancora e ancora, con movimenti lunghi e incontrollati.
Preda da una passione senza pari, leccavo senza sosta, assaporandone finalmente il sapore, la consistenza.
Lunghe e lente carezze sulla punta rossa e voluttuosa mentre i miei occhi cercavano i suoi per comunicargli quanto quel gioco mi eccitasse e per godermi la sua espressione, nella quale bramavo di leggere ogni emozione che quel gioco voluttuoso gli provocava.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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