Quel gioco continuava infaticabile.
Lo sguardo di Fessen era mutato, stravolto dall'eccitazione e dallo stress, dall'esasperazione di un orgasmo ormai fon troppo represso.
Continuò ad ungere e a massaggiare Destresya dove lei era più intima, sensibile e calda, in vari modi, tutti amorali, irresistibili.
Lei sentiva le dita di lui ovunque.
“Bisogna controllare che una cavalla sia giovane e sana...” disse il bel conte, ora più simile ad un virile e ad un rude stalliere, per poi stringere forte il seno della dama, facendole anche male.
Allora, sempre solo con i pantaloni e gli stivali, si spostò mettendosi dietro di lei, inginocchiandosi in modo da stare sui piedi di lei con le parti intime.
Allora afferrò le gambe della cavalla, toccandole a lungo, fino a stringere ancora una volta i suoi glutei unti e sodi.
Si avvicinò col viso ed iniziò ad assaporare con la bocca e la lingua il sesso di lei.
Cominciò un altro tipo di massaggio, infinitamente più amorale ed indegno, continuo ed infaticabile, fatto di labbra e di lingua, muovendo ritmicamente tutto il viso contro la vulva bionda ed umida della cavalla, più e più volte, in un tripudio di perdizione, in un abisso senza morale, né vergogna.
E nel vedere tutto ciò, Lila seduta poco lontano, cominciò a toccarsi ed a gemere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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