Cittadino di Camelot
Registrazione: 05-06-2018
Messaggi: 3,427
|
Non capivo più niente.
Quelle dita mi facevano impazzire, gemere, godere.
Quelle dita che si infilavano ovunque, che si insinuavano in ogni anfratto, che si muovevano come impazzite, folli di desiderio e di lussuria, abile strumento di tortura e di estasi.
Le sentii entrare in me, violare il mio corpo, godere del mio sesso.
Ero fuori di me.
Sentivo l'incantesimo fare effetto, sentivo tutti i miei sensi tendersi e fondersi con quelli della cavalla da domare, da cavalcare, da stremare sulle vie aspre e selvagge di una cavalcata senza fine.
Quelle dita mi facevano morire, impazzire, più affondavano in me e più gridavo, gemevo e godevo in modo incontrollato.
Potevo sentire le nocche contro il mio sesso, forti e sicure, le sentivo affondare, piegarsi a uncino, rigirarsi e più lo facevano più la sensazione diventava forte e potente, quasi insopportabile.
Non potevo parlare, ma anche volendo, non ne sarei stata in grado, persa com'ero in quell'estasi unica, mistica, quasi folle.
Sì, folle, perchè nessuno mai mi aveva toccato in quel modo.
Nemmeno nelle lunghe ore in cui ero io a prendermi cura di me stessa, nemmeno allora avevo mai goduto in quel modo.
Lui era come giunto per sconvolgermi, per farmi impazzire, per farmi godere.
E io godevo, in un modo incontrollato, folle.
Sentivo quelle mani in me e diventavano tutto il mio mondo.
Avrei voluto non finisse mai e nello stesso tempo avrei voluto urlare basta, che non ne potevo più che era un piacere troppo forte e intenso per me, che io non ero che una semplice donna e non potevo sopportare un'estasi così grande, così folle, così meravigliosa.
Ma volevo di più, volevo tutto, volevo ancora di più.
Così mi voltai, mossi la testa per cercare il suo volto.
Volevo vedere, volevo capire.
Non mi bastava godere, volevo farlo guardandolo negli occhi, volevo farlo all'unisono con lui, volevo farlo vedendo i suoi occhi.
Li cercai, disperatamente, folle di quel piacere sconfinato.
Perchè volevo lui, sopra ogni altra cosa al mondo.
E non solo una parte di lui.
Volevo tutto.
Tutto.
Non mi sarei accontentata che di tutto.
Di essere il suo unico pensiero, di prevaricare tutto e tutti nel suo tempo, nel suo cuore, nei movimenti del suo sesso, nella sua anima.
Tutto.
Tutto volevo di lui.
Tutto avrei avuto.
Perchè era mio, come io ero sua.
__________________
Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
|