De Goth guardò la rosa e la prese dalla mano di Altea.
“Madama...” disse annusando la rosa “... non conosco bene le donne, poiché in vita mia ne ho amata una soltanto... ma conosco bene l'arte, soprattutto la poesia... e chi legge e vive la poesia come fate voi non può avere indegnità o onta nel cuore... non siete colpevole per non avere amato... nessuno può esserlo... è l'amore che ci sceglie, non il contrario...” guardandola negli occhi “... ditemi... non amavate i vostri mariti... vi maltrattavano? Erano soliti gridare, trascurarvi? Sfruttarvi? Magari tenevano più alle loro famiglie che a voi? Perdevano tempo e denaro nel gioco?”
Mentre il corvo era sempre immobile sulla ringhiera.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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