Il rumore delle navi che entravano nel porto, i gabbiani e la resa sul molo.
Le onde che si infrangevano piano sul basamento portuale ed una fresca brezza salata che soffiava da Ponente.
In questo scenario Icarius e Destresya, come dopo un sogno ad occhi aperti, si ritrovarono.
La Trylussia era ormeggiata nel porto e pronta ad accogliere su i passeggeri.
Bisognava sbrigarsi, muoversi a salire a bordo.
Ad un tratto il ragazzo strinse la mano della zia.
“Zia, aspetta...” disse cercando i suoi occhi “... forse è meglio non partire...” con il viso arrossato dal suo perenne imbarazzo, ma che stavolta voleva ignorare “... potrebbe ricominciare tutto dall'inizio... hanno anche cambiato nave e questo si dice porti male in mare...” fissandola “... ma la verità è che... ecco... io non voglio separarmi da te in un altro naufragio assurdo e perderci nel Tempo...” la sua mano era sudata “... io... io non voglio perderti, zia... sono...” prendendo un lungo respiro “... io... sono da sempre... innamorato di te... sin dall'inizio... da quando mi accompagnavi a comprare i fumetti o guardavamo cartoni e film insieme... anche quando mi sgridavi, mi ignoravi o ti prendevi beffe di me... io... io ti amo, zia...” deglutendo “... io... ho cercato te in ogni ragazza che vedevo... i tuoi modi, il tuo viso, persino la tua voce... io... io... si, questa è la verità e non posso fare nulla per cambiarla... neanche voglio cambiarla... io... ti amo, zia...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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