Quei gemiti mi facevano impazzire, mi inebriavano, mi eccitavano, mi facevano perdere la testa.
Continuavo a farlo impazzire, a farlo gemere in quel modo incontrollato.
Non capiva più niente, e più lui si perdeva nell'oblio, più io ce lo spingevo dentro.
Volevo vedergli perdere il controllo, volevo che annegasse in quella lussuria incontrollata.
Poi la sua voce, sconvolta e scossa dai gemiti.
Il suo sguardo.
Le sue parole, così ingenue e cucciole.
"Oh piccolo.." sussurrai, accarezzandogli il viso "Sembri proprio il mio nipotino..." dissi, quasi senza accorgermene, per poi avvicinarmi e baciarlo sulla bocca.
Un bacio caldo, intenso, fatto di voglia e passione.
Poi sentii l'altro che iniziò a leccarmi le scarpe e a salire sulla cavliglia.
"Oh piccolo, dovrai fare di più, molto di più..." guardandolo perfida.
Allora mi staccai da Icarius e da Yanosh, e iniziai a spogliarmi.
La camicetta, la gonna, le scarpe, il reggiseno, gli slip.
Con movimenti lenti e sensuali mi ritrovai nuda davanti ai due ragazzi.
Mi chinai per un momento verso Yanosh, e lo guardai negli occhi.
"Fai gemere la zia e sarai ricompensato, la zia ricompensa sempre i bravi bambini, non lo sai?" con voce calda, per poi baciare anche lui, mentre era ancora a terra.
Un altro bacio caldo e lasicvo, voglioso e umido.
"Guarda tu stesso..." gli dissi poi, prima di fargli l'occhiolino e inginocchiarmi accanto a lui.
Ma poi, mi allungai con le mani verso Icarius, restando a quattro zampe, per poi alzare la testa e iniziare a giocare con la virilità di lui.
Un gioco in cui la mia lingua sfiorava il suo membro ormai eretto e saldo, ne lambiva ogni parte, lo accarezzava, lo assaporava, lo inumidiva, ancora e ancora.
Una meravigliosa tortura per quel bambino così bravo, così eccitante, così mio.
E chissà che l'altro non si fosse dato da fare per ricevere lo stesso trattamento.
Dopotutto dovevo educarlo ad essere un bravo bambino, no?
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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