Altea e Tanzil, con l'auto di lui, raggiunsero una villa appena fuori città, in cui si stava dando una festa.
C'erano molte ragazze, diversi ragazzi, alcuni anche gay ed uomini di mezz'età, ad occhio e croce politici e commendatori.
“La nostra Babilonia...” disse Tanzil ad Altea.
Parcheggiarono ed entrarono.
Subito un cameriere di colore offrì loro da bere.
Allora un uomo magro e vestito in modo eccentrico, con i capelli ossigenati e gli occhialini tondi si avvicinò guardando Altea.
“Ho visto il suo volto in un dipinto del 1500...” a lei “... ed il suo corpo in un sogno fatto tempo fa, in cui bruciavo all'Inferno... le interessa il successo, ragazza mia?” Sorridendo e bevendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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