Come mi piaceva turbarlo, sorprenderlo, fargli girare la testa e impazzire.
Esattamente come mi piaceva farlo col mio vero nipote.
E lui sapeva perfettamente come darmi soddisfazione, l'espressione così vivida, così cristallina, era qualcosa che mi scuoteva nel profondo.
Lo fissavo con occhi intensi, penetranti, quasi volessi scoprire ogni suo più intimo pensiero.
Poi quelle parole, quel tono, mi scaldarono tutta, in ogni parte di me.
"Oh cucciolo mio.." sussurrai, con il tono che si riserva a un bimbo ma lo sguardo di un felino affamato che vuole sbranare quel cucciolo impaurito.
"Come sei bravo..." sussurrai, avvicinandomi e dandogli un bacino sulla guancia, avvicinandomi però volutamente più del necessario, in modo che tutto il mio corpo aderisse al suo, in modo che sentisse le mie forme, calde, morbide, tutte contro di lui, e le mie labbra sulla sua pelle imberbe, il mio profumo che l'avvolgeva, il mio respiro sul suo collo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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