Lo squadrai da capo a piedi.
Se credeva davvero di potermi dare ordini, il ragazzino, si sbagliava di grosso.
"Il mio lavoro è farvi da balia e controllare che non mandiate troppo in malora l'azienda, se obbedissi ai vostri ordini infantili andremmo in fallimento dopodomani, scommettiamo?" fissandolo con uno sguardo che diceva chiaro e tondo quanto avessi ragione.
"Su, tornate a giocare e lasciatemi lavorare, per favore!" con aria di sufficienza.
Ma guarda un po' che questi si permettevano di comportarsi in quella maniera, io ero davvero allibita!
"Date retta a me che non vi conviene sbattermi fuori, io un altro lavoro lo trovo in cinque minuti, voi qualcuno di altrettanto competente ve lo sognate!" con aria spiccia e perentoria.
Mi avrebbero fatto perdere altro tempo?
Dovevo lavorare io!