Aprii gli occhi, e per la terza volta mi resi conto di non avere la più pallida idea di dove fossi.
Niente di niente, di niente...
Il paesaggio era certo molto cambiato rispetto alla lussuosa camera da letto in cui avevo lasciato il bel guardiacaccia.
Dov'ero, dunque?
Ma soprattuto perché??
Perché continuavo a venire sbalzata di qua e di là, apparentemente a spasso nel tempo?
Non aveva il minimo senso, né la minima logica.
Tutto mi faceva credere di essere parte di un sogno, un sogno perfino troppo complesso rispetto a quanto io potessi concepire.
Mi alzai e mi guardai attorno, in un primo tempo pensai di essere tornata a casa, considerando il panorama, ma poi mi accorsi che c'era qualcosa di diverso, di decadente, anche se non avrei ben saputo definirlo.
Magari ero sì a casa ma molto semplicemente non avevo mai frequentato quel quartiere.
In quel caso sarebbe stato semplice, una bella connessione internet e sarei potuta tornare al mio attico, alla mia iacuzzi e scoprire dove diavolo si fosse cacciato mio nipote.
Se tutto quello non era un sogno, mio fratello mi avrebbe ammazzato per averlo perso.
Già, chissà dov'era il piccolo.
Mi strinsi le braccia intorno al corpo, e trasalii: solo in quel momento, infatti, mi accorsi di essere completamente nuda.
Ancora?
Ma questi sogni dovevano passare di palla in frasca sempre sul più bello?
Sospirai profondamente e iniziai a guardarmi intorno: per terra, sulle finestre, ovunque potesse esserci qualcosa da mettermi addosso prima che qualcuno potesse vedermi.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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