Non mi sentivo più le gambe, ero stanca, sfinita, demoralizzata.
Non sapevo più dov'ero, che ore fossero, niente di niente!
Avevo attraversato il bosco verso la città che ormai sembrava incredibilmente lontana.
Cominciavo a pensare di aver sbagliato strada, di aver sbagliato tutto.
Dovevo restarmene a casa, altro che convention!
Mi stringevo le mani sulle spalle e camminavo, non facevo altro, camminavo e camminavo mentre le tenebre avvolgevano ogni cosa.
Ma poi, nella fitta boscaglia, vidi qualcosa.
Qualcosa che spuntava, qualcosa di grande, la cui sagoma scura spiccava nell'aria notturna.
Infine capii.
Era un castello, un castello nel bel mezzo del borgo.
Dalle luci non sembrava nemmeno disabitato.
Iniziai ad intravedere una piccola, flebile speranza.
Un posto dove dormire, rifocillarmi, farmi una doccia e mangiare qualcosa.
Rinvigorita da quel pensiero, accelerai il passo per raggiungerlo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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