I suoi occhioni sempre più vicini, sempre più azzurri, sempre più intensi.
Lo guardavo senza distogliere mai lo sguardo, senza perdere quell'espressione austera, intensa, quasi perfida che aspettava solo di coglierlo in fallo.
Si avvicinò a me e sentii il suo corpo contro il mio, il suo petto che mi sfiorava, le sue man che armeggiavano dietro la mia schiena col reggiseno.
Era così vicino che potevo sentire il suo profumo, il suo viso vicinissimo al mio.
Ma lui non ci riusciva, armeggiava e non ci riusciva, ancora e ancora.
Alla fine persi la pazienza.
"Oh senti!" tuonai , alzandomi di scatto, e portando io stessa le mani alla schiena per chiudere il reggiseno con un gesto insofferente e stizzito.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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