Ero veramente furibonda.
Iniziai a camminare più velocemente per distanziare il ragazzo, che mi stava veramente facendo innervosire.
Ma possibile che non capisse la gravità della situazione?
Che non si rendesse conto che fare il sarcastico era fuoriluogo e che dovevamo collaborare per riuscire a venirne fuori?
No, probabilmente era troppo difficile per la sua testolina.
L'avevo distanziato di qualche passo quando tornò ad avvicinarsi a me.
Subito sbuffai, perchè non avevo nessuna voglia di parlare, tantomeno con uno che faceva quel tono da bimbo mortificato.
Ma guarda un po'!
Però l'idea del ragazzo non era male, e quei suoi occhioni avevano un qualcosa che non riuscivo a spiegare.
"E va bene!" con il tono di chi sta facendo un favore a lui, quando in realtà ero la prima a volermi riposare all'ombra.
E così, raggiungemmo un po' di frescura sotto le fronde delle palme, che ci riparavano dal sole.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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