Lo guardai alzarsi, fermandomi ad osservare tutta la sua figura, le sue forme, il suo corpo, per poi andare a cercare i suoi occhi con un sorriso compiaciuto.
Uno sguardo che era come una lenta e intensa carezza volta a scoprire ogni segreto di quel corpo così attraente.
Presi la sua mano e mi alzai, senza mai togliere gli occhi dai suoi.
Mi piacevano i suoi occhi, mi piaceva il modo in cui mi guardava, e mi piaceva guardarlo, era come parlare senza parole.
Mi alzai, con la mano nella sua, e mi diressi sulla pista da ballo.
Lì, mi lasciai guidare dai suoi movimenti abili, e volteggiammo per la sala, cullati da quelle note, ancora e ancora, e ancora.
Cercavo di stargli al passo, di seguire i suoi movimenti con grazia ed eleganza.
"Ritenetevi fortunato capitano.." rompendo quel silenzio tra noi "....io difficilmente ballo..." fissandolo con sguardo enigmatico, quasi volessi leggergli dentro.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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