Pensierosa sospirai, per poi scuotere la testa.
"Non lo so, una sensazione forse.. o il fatto che abbia messo in mezzo voi due.." accarezzando il viso di Yanox.
"Interrogherò le carte per capire se la minaccia è reale o meno.." annuendo pensierosa "Voi andate pure alla mostra e dite che io arrivo subito!" sorridendo.
Sì, le carte avrebbero avuto la risposta, avevano sempre la risposta.
Non potevo permettermi una minaccia, non in quel momento.
Ero così vicina al mio obiettivo, così vicina da poterlo quasi toccare.
Non potevo pensare anche a una minaccia, non adesso.
I ragazzi avevano ragione, nulla mi aveva spaventato finora, perchè ora si?
Forse era proprio questo, il fatto di essere così vicina dal poterne finalmente entrare in possesso.
Avevo letto di storie, storie su quella pietra, su tutti quelli che avevano cercato di impossessarsene nei secoli... beh, non erano mai finiti bene!
Era come se ci fosse qualcosa che la proteggesse, qualcosa che la tenesse lontano da chi ne conosceva il vero valore.
Certo Phoneminsk era riuscito ad averla, ma non aveva idea di cosa si celasse dietro quel rubino.
Io si... e non avrei permesso a niente e nessuno, terreno o ultraterreno di separarmi da lei e dal potere che avrei ottenuto prendendola.
Allora sì che i miei spettacoli sarebbero stati unici al mondo.
Nessuno avrebbe mai potuto competere con la vera magia.
Rientrai in stanza, andai ad accendere le candele, presi il mio mazzo di tarocchi, seduta in mezzo alla stanza ed iniziai a mescolarli, con gli occhi chiusi, pensando intensamente a quella telefonata, alla minaccia e a tutto ciò che poteva riguardarla.
Dopo di che mi fermai, aprii gli occhi e disposi le carte davanti a me, attendendo quel responso che non sbagliava mai.