Gwen indossò la vestaglia ed aprì la porta.
Quei passi li sentì fino a quando uscì nel corridoio.
Ma quando guardò da entrambi i lati non vide nessuno.
Eppure dalle finestre filtrare il pallore lunare che avrebbe illuminato chiunque attraversasse il corridoio.
Eppure lei non vide nessuno.
Era notte e la sola luce lunare non bastava ad illuminare il volto di quella figura.
"Anche io sto lavorando..." disse lui a Dacey "... lavoro di notte perché c'è silenzio, perché tutto è magico ed appare possibile... e mi piace farlo con la musica, poiché le sue note mi ispirano... che lavoro faccio a quest'ora? Aspetto...aspetto di incontrare qualcuno..."
Altea furiosa si chiuse in camera, si spogliò e si infilò sotto le coperte.
Poco dopo qualcuno bussò alla sua porta.
"Altea, sono io..." disse Ardeas da fuori "... posso entrare?" Con tono dimesso, da coniglio bagnato.
Quel gioco cominciò e con esso il massaggio.
Destresya si stesa, sganciandosi il reggiseno e lasciando la schiena scoperta.
Un attimo dopo sentì l'olio freddo e denso colare piano sulla sua pelle, lasciandole intensi brividi.
Poi due mani virili iniziarono a spalmare quell'olio su tutta la schiena, dalle spalle, scendendo piano con movimenti ampi, disegnando cerchi umidi, fino a lambire il piccolo perizoma alla base del bacino.
Quella mani andavano su e giù, da destre a sinistra, intanto la tutta la pelle liscia e calda, in un massaggio virile, inebriante ed intimo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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