Gwen raggiunse la galleria principale, dalla quale si accedeva poi a tutte le altre.
Ovviamente la galleria era chiusa al pubblico e nessun custode in quel momento la stava controllando.
Non si vedeva in giro neanche uno degli inservienti.
Gwen così si ritrovò tutta sola in quel luogo.
I volti dei dipinti sembravano fissarla, seguirla in ogni suo movimento e passo.
Erano volti di Profeti dell'Antico Testamento che sembravano voler ammonire l'umanità per i suoi peccati, guerrieri antichi dalle espressioni minacciose, figure tragiche e comiche dei miti classici che con le loro smorfie parevano deridere gli uomini per le loro miserie e debolezze.
E poi gli occhi dei grandi amanti ritratti o scolpiti, con le loro fughe d'amore, le loro vendette ed i loro sospiri.
Echeggiavano solo i passi di Gwen in quel silenzio profondo ed austero.
Gli Angeli del Giudizio Universale con le loro spade di fuoco, i dannati deformati per il dolore della dannazione eterna, i volti dei diavoli grotteschi e terribili, il pianto della Vergine Maria per i delitti dell'umanità perduta.
Ad un tratto Gwen sentì qualcosa.
Come un tonfo, un rumore sordo proveniente dal fondo della galleria.