I giornalisti però incalzavano con le loro domande.
“il signor Phoemnisk...” disse un altro di quei cronisti “... cosa dice lui su questa storia?” A Gwen.
Dacey si avvicinò alle ballerine che parlottavano fra loro, tutte entusiaste ed eccitate per l'inizio delle riprese.
Naturalmente i loro discorsi erano futili, quasi infantili, fatti di fantasticherie e sogni di basso livello, che tradivano la poca cultura di quelle ragazze.
“E tu” disse una di loro a Dacey “sei una ballerina come noi? Non ti ho mai visto. Sei nuova?”
Il tipo al bancone però continuava a guardare nella loro direzione.
Era un giovane uomo alto e moro, dal la barba leggermente incolta ma curata, vestito in modo sportivo e fissava con un sorriso il tavolo dove Dacey e le altre ballerina stavano facendo colazione.
Gerard annuì ed andarono via.
Raggiunsero la casa di Altea quando già albeggiava.
Lui lasciò la ragazza davanti alla porta ed andò via con la sua auto.
Naturalmente Altea trovò suo padre a dormire vista l'ora, ma diversi rumori giungevano dal salotto la cui porta era chiusa.