Quella musica, aveva qualcosa di strano, di ipnotico.
Sembrava un elemento dei miei spettacoli, qualcosa fatto per penetrare in profondità nell'animo di chi la ascolta, capace di sconvolgere, raggiungere, restare.
Tuttavia, continuavo a godermi il bagno, sorseggiando il mio vino bianco, gentilmente offerto dalla casa, e pensando alle cose da fare il giorno seguente.
Ma poi il mio telefono squillò.
Che strano, in piena notte?
Io ero una creatura notturna, capace di dormire per mattine intere ma di passare tutta la notte sveglia.
Ma gli altri?
Allungai la mano titubante a raccogliere il telefono, stando attenta a non bagnarlo e risposi.
Dopotutto, solo conoscenti e amici avevano il mio numero privato.
"Si?" risposi.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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