Dacey uscì dalla stanza e subito la luce proveniente dal corridoio diedero un po' di fastidio ai suoi occhi, ormai abituati alla penombra.
Qui la ragazza trovò una segretaria ad attenderla.
Truccata in modo eccessivo, con camicetta leggera e gonna attillata le fece un sorridente cenno col capo per invitarla a seguirla.
Così la condusse in un corridoio parallelo, mostrandole una camera con letto e bagno, arredata con un certo gusto ed apparentemente molto confortevole.
“Se vuole” disse la segretaria “posso farle portare in camera qualcosa da mangiare.”
“Mi spiace, signora.” Disse l'uomo allo sportello fissando Altea. “Questa è una galleria privata, non un museo pubblico. Ogni iniziativa quindi dipende dalle decisioni della proprietà. Se vuole posso venderle i biglietti per la prossima esposizione che dovrebbe essere fra un paio di giorni. Lo spettacolo invece è per domani, ma deve fare la fila agli altri sportelli.”
Gwen si spogliò e si coricò per dormire, sebbene fosse alquanto nervosa ed inquieta per gli ultimi avvenimenti.
E benchè fosse stanca, dato il suo stato emotivo non riusciva però ad addormentarsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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