"Beh" prese a dire Guisgard dopo aver udito le parole di Hastatus "potrei sempre recitare con una maschera..."
Poi aggiunse:
"Direi di tornare tutti al nostro carrozzone. Restare qui non ci gioverà di certo."
"Credo che sir Guisgard abbia ragione." Intervenne frate Elia. "Per quel che accadrà domani, possiamo solo affidarci alla Provvidenza."
E mentre la compagnia salutava e ringraziava i monaci per l'aiuto, il ragazzino prese a dire a Guisgard:
"Sono stato bravo, vero?"
Guisgard gli accarezzò il capo.
"Dovevate parlarmi di un segreto, ricordate?"
"Il segreto è che" rispose Guisgard sorridendo "pur essendo un attore so tirare bene di spada!"
Gli fece un'occhilino e si incamminò con gli altri verso il carrozzone.
"Aspettate" gridò il ragazzino "vengo con voi!"
"Niente da fare, ragazzo!" Disse frate Elia prendendolo per il bavero. "La notte è già stata abbastanza lunga per te. A casa, forza!"
L'indomani, la vita riprese il suo normale corso a Tintagel.
Ma nella caserma della guardia baronale non impiegarono molto ad accorgersi che mancava un capo delle guardie e ben tre dei suoi.
Iniziarono così ricerche in tutta la città.
Attorno il carrozzone intanto, i nostri novelli attori erano impegnati a buttar giù qualche idea per il loro spettacolo da mostrare al barone.
Quando all'improvviso si presentarono alcune guardie.
Cominciarono a fare domande su cosa avessero fatto la sera e la notte precedenti.
Poi chiesero i nomi di ciascuno dei membri di quella compagnia.
Guisgard intanto era nel carrozzone. Ed aveva udito che le guardie erano intenzionate ad ispezionarlo.
Prese allora una maschera ed un mantello nero. Indossò il tutto e saltò fuori dal carrozzone.
"E tu chi sei?" Chiese una delle guardie.
"Oh, è Le Noir Faineant, il fannullone nero!
E credetemi, miei signori, vi ho detto il vero!"
Rispose lesto Jigaen.
Guisgard allora fece due salti in avanti ed un inchino.
"Sono Le Noir Faineant!"
"Togliti la maschera e mostrami il tuo viso!" Ordinò la guardia.
"Oh no, mio signore" rispose gesticolando Guisgard "ho paura di vedere la mia anima...e se fosse brutta come la vostra?"
"Poche storie, mimo dei miei stivali" tuonò quella guardia "mostrami il tuo volto come hanno fatto i tuoi compagni!"
"Non posso" rispose Guisgard "ma non l'ho dirò...Colombina e Falaminia sanno il perchè..."
Mentre diceva questo fissava Elisabeth e Llamrei, quasi ad invocare il loro aiuto in quella difficile situazione...