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			Il sonno fu un inferno. 
Un Averno di dolore, sofferenza. 
E fuoco. 
Il fuoco della mia carne che ardeva carbonizzata senza sosta. 
Forse ero davvero all'inferno.  
Forse avevano ragione la zia, i preti, De Goth, le insegnanti.  
Forse ero davvero degna delle fiamme degli inferi. 
E ci ero finita sul serio. 
Vedevo tante immagini e nessuna. 
Tante voci, suoni, ma nessun volto. 
E poi volti, volti, senza parole. 
Poi ancora il fuoco. 
Dentro e attorno a me. 
Mi avvolgeva e mi consumava. 
Aprii appena gli occhi, c'era la luce tremula della candela e un volto. 
Qualcuno mi bagnava la fronte. 
Una suora forse. 
"Elv..." sussurrai subito "Elv... Dove... Dov'è Elv..." il tempo di concludere i miei mormorii che un dolore lancinante alla spalla mi trafisse e urlai con tutto il fiato che avevo in corpo stringendo il lenzuolo con la mano. 
L'unica che avevo. 
 
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				"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" 
 BALTASAR GRACIÁN 
 
 
"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" 
                             ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
			 
		
		
		
		
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