Guisgard ed il ragazzino scivolarono nella notte.
"Quante guardie hai contato?"
"Quattro, signore" rispose il ragazzino "tre sono laggiù dove comincia il boschetto, mentre una quarta e nel boschetto con una delle ragazze della vostra compagnia."
Sul volto di Guisgard si formò una smorfia di rabbia.
"Bisognerebbe dividere quei tre." Disse il cavaliere.
"Perchè il frate vi ha chiamato cavaliere?" Chiese il ragazzino.
Guisgard lo fissò per un momento e rispose:
"Sai tenere un segreto?"
"Certo, signore!"
"Bene, te l'ho dirò quando avrò accoppato quei quattro bastardi!"
"E come?" Chiese il ragazzino.
"Ascolta e fa quello che ti dirò..."
Poco dopo le tre guardie sentirono un pianto.
"Che succede?" Chiese una di loro.
"C'è qualcuno là" disse un'altra "sembra un ragazzino."
Il piccolo stava sotto un albero a piangere e verso di lui avanzarono due di quelle guardie, mentre la terza restò ferma al suo posto.
E proprio a questa mirò Guisgard.
Lo raggiunse con la frusta e silenziosamente lo soffocò, trascinandolo poi fra i cespugli.
E qui trovò, seminascosto nel buio Morris.
"Non guardatemi con quell'espressione" cominciò a dire divertito Guisgard al compagno "mi sono accorto un'ora fa che eravate nascosto qui dietro. Fate più rumore di un cavallo imbizzarrito! Avanti, aiutatemi a nascondere il corpo di questo maledetto!"
Poi, guardando verso gli altri due aggiunse:
"Il piccolo li distrae...svivoliamo nel buio e accoppiamo gli atri due, amico mio!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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