Il nome della perla
Guisgard mi presentò il suo accompagnatore, che doveva aver suscitato l’interesse delle mie ragazze, perché sentivo un brusio alle mie spalle, o forse era lo stesso inviato del vescovo, dopotutto era davvero bello, pensai con una nota di malizia subito spenta dalla mia mano fantasma che mi ricordò come nessun uomo mi avrebbe trovato mai più attraente.
Si, era decisamente il caso di concentrarmi sulla bestia.
“Benvenuto a Sant’Agata, messer Ammon...” risposi cordialmente, sorridendo all’omone.
Partimmo per la caccia, e dovetti ammettere di essere contenta di non finire nè con Ruspon nè con Justine.
Nel gruppo notai anche Gwen con quello che riconobbi essere il suo Elv dal disegno che mi aveva fatto, una storia a lieto fine in tutto quello schifo, dopotutto.
Poco dopo arrivammo in una radura, dove Ammon e una zingara sentivano la presenza di morti molto antichi.
Faceva venire i brividi pensarci.
Il bosco, il bosco li portava via...
In effetti, io avevo visto “il bosco” piombarmi addosso, essendo quella cosa trasparente.
“Il bosco..” sussurrai “Come il bosco?” Chiesi poi alla zingara, mentre mi avvicinavo a Guisgard.
“Qualunque cosa mi abbia colpito era perfettamente mimetizzato col bosco... forse per quello si diceva che fosse il bosco stesso ad uccidere, che ne pensate?” a Guisgard “Ma... secoli, che cosa può uccidere per secoli?” Tra me e me, sospirando.
Poi, d’un tratto, sentimmo dei rumori, un fruscio... e per un momento mi paralizzai, ricordando quando era stato ambasciatore della bestia.
Impugnai immediatamente la pistola, e per poco non mi sbilanciai dal cavallo, considerando che avevo dovuto lasciare le redini per farlo, avendo una mano sola.
“Maledizione!” Sussurrai, stringendo forte le gambe attorno alla cella.
Nulla sarebbe stato più come prima.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
Ultima modifica di Destresya : 18-06-2018 alle ore 23.07.00.
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